Italdron e la sfida araba di Etihad Towers

Una sfida vincente. Questo lavoro è nato dall’esigenza di controllare e di monitorare termicamente le grandi vetrate continue poste sugli altissimi grattacieli di Abu Dhabi, parte integrante della città e del suo skyline.

Italdron, in collaborazione con l’azienda Technometer di Abu Dhabi, hanno unito le forze per riuscire ad affrontare insieme questo ambizioso progetto, utilizzando un drone professionale e la comprovata competenza acquisita nel tempo dalle due aziende. Dopo aver effettuato un’analisi dettagliata riguardo alle difficoltà tecnico-costruttive e dopo aver valutato la fattibilità del progetto, Italdron è partita dall’Italia alla volta degli Emirati Arabi Uniti.

Fin dall’inizio la missione non si è rilevata affatto semplice, a partire dal trasporto dell’attrezzatura tecnica con batterie LiPo al seguito, che non ha entusiasmato le compagnie di volo. Una volta giunti a destinazione, gli esperti si sono resi subito conto che volare con una temperatura di 45° e un’umidità al 75% non sarebbe stato un gioco da ragazzi, oltre al fatto che tenere una distanza costante di 10 mt da un grattacielo alto 300 mt significava mantenere un controllo fuori dall’ordinario. In ogni caso, sicuri delle performance dell’ormai collaudato 4HSE e dell’esperienza acquisita nel tempo, Italdron ha accettato la sfida.

Location delle rilevazioni erano le 5 torri del famoso complesso di Etihad Towers, a pochi metri dall’Emirates Palace e dal Presidential Palace. Grazie a Technometer e alla loro costanza nell’organizzazione logistica, alla fornitura della documentazione per le autorità che gestiscono gli spazi aerei di Abu Dhabi, e al supporto tecnico da parte dei loro esperti ai piloti italiani, il drone ha potuto alzarsi da terra per il suo primo volo.

Un primo volo con pubblico. Infatti, a guardare incuriositi la prima missione ufficiale di un drone ad Abu Dhabi erano presenti le autorità, ingegneri civili e addetti alla sicurezza interna. L’obiettivo era il controllo e il monitoraggio termico di 5 grattacieli in 2 giorni di lavoro, obiettivo che ha messo a dura prova il drone e il suo pilota, ma che è stato raggiunto con successo.

Oltre 40 voli e una grande raccolta dati, a dimostrazione di quanto la combinazione di termocamera radiometrica su drone possa fornire risultati ottimi, risparmiando ai tecnici una notevole quantità di tempo e di rischio, eliminando le difficoltà proprie del dover acquisire questi dati manualmente. Dopo il successo di questa prima missione, sono nati altri lavori come Al Jawharah Tower, Meera Hotel e Authority Institute, in cui è stato già sperimentato lo screening termografico con drone in esterno durante una prova di Blower door test.

Una storia questa, che racconta le continue sfide di un settore in forte espansione, e di come, attraverso la professionalità dei mezzi e la competenza dei suoi piloti, possa aiutare concretamente nella realizzazione di progetti a grande impatto sociale, minimizzando i tempi, realizzando ottimi lavori senza spreco di denaro ma soprattutto, annullando il rischio umano.

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