Italdron è stata recentemente protagonista di una comparazione tecnologica d’eccellenza fra la fotogrammetria tradizionale (mediante Laserscan e strumenti analoghi) e l’innovativa Aerofotogrammetria, che fa utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto. Lo scenario di lavoro era la splendida ed imponente diga di Ridracoli, in provincia di Forlì-Cesena, che è stata fotografata in ogni suo più piccolo dettaglio. L’obiettivo è quello di validare, mediante il giudizio di un ente terzo (Università degli studi di Perugia), una metodica di rilievo del territorio e dei manufatti che coinvolga in modo preponderante l’uso dei droni e la loro piena integrazione con sistemi di rilevamento già consolidati nell’uso, aprendo le porte a nuovi scenari ed all’utilizzo estensivo di tali strumenti.
La sfida che ha impegnato diversi team Italdron (e altre figure professionali) è durata circa una settimana, sia a causa della necessaria pianificazione delle operazioni sia a causa della difficoltà di accesso a tutti i punti della diga nei quali posizionare i marker GPS, in grado di rendere la ricostruzione del manufatto completamente misurabile. L’inserimento dei punti in corrispondenza dei marker è stata effettuata mediante un topografo con stazione totale GPS, che renderà la ricostruzione aero-fotografica precisissima in ogni dettaglio.
Volare in uno spazio così ampio non è stata operazione semplice ma, grazie alle tecnologie a disposizione di Italdron, il lavoro si è svolto con pieno successo e senza alcun intoppo. Per sorvolare la diga i nostri team hanno operato sia in volo manuale sia con il volo mediante waypoint, accortezza che ci ha permesso di fotografare gli stessi punti da diverse angolazioni. La fotocamera utilizzata è ad altissima risoluzione, con immagini grandi ben 36 megapixel.
Con un secondo drone sono stati acquisiti filmati finalizzati a valorizzare le operazioni fatte con il drone, spiegando anche quali siano i requisiti per andare a realizzare un’opera di Aerofotogrammetria “da manuale”. Il lavoro non è teminato con l’acquisizione delle immagini, e gli ingegneri Italdron saranno impegnati nelle prossime settimane nella ricostruzione tridimensionale mediante un software realizzato appositamente per l’aerofotogrammetria.
L’operazione a livello normativo è stata possibile grazie alle autorizzazioni ENAC in possesso di Italdron (aree non critiche e scenari misti) e all’autorizzazione del committente gestore e guardia forestale che concedeva il nulla osta al volo SAPR all’interno del NOTAM appositamente emesso per evitare il sorvolo su zone ad alto rischio ambientale.
Italdron si conferma, ancora una volta, ai vertici fra le aziende più coinvolte nell’innovazione tecnologica in Italia, impegnati nel riconoscimento dei possibili impieghi dei droni radiocomandati per migliorare e ampliare le prospettive di lavoro di questi ormai insostituibili strumenti tecnologici.